RINASCIMENTO
E GIARDINI
Santuario
di Santa Maria della Quercia
(Viterbo)
ARTE
(Km.2
da Viterbo), una delle più armoniche ed eleganti creazioni del
Rinascimento nel Lazio si raggiunge percorrendo il viale alberato che papa
Paolo III fece aprire nel 1540.ì.
Appare maestoso alla fine il
santuario, si contraddistingue per la rigorosità della sua architettura e
le
decorazioni come le stupende lunette di Andrea Della Robbia, il
fastoso soffitto a lacunari di Antonio da Sangallo il Giovane, il
tabernacolo di Andrea Bregno e lo splendido coro intarsiato di scuola
fiorentina. Espressione
unica della cultura e dell’arte fiorentina nel Viterbese.. Alla
bellezza architettonica della Basilica, alle numerose opere d’arte si
aggiunge un imponente complesso conventuale e un armonioso chiostro a
forme gotiche.
RELIGIONE
Viterbo e la Tuscia, da più di cinque secoli sono legati ad una sacra
immagine custodita nel Santuario della Quercia. La devozione mariana ebbe
origine nel tardo- medioevo quando il volto della Madonna, dipinto su una
tegola, fu appeso al tronco di una quercia, a protezione di una vigna al
bordo della strada.In breve attorno alla terracotta si verificarono eventi
straordinari. Nel 1467, il popolo viterbese liberato da una terribile
pestilenza dopo aver invocato l’aiuto della Madonna, tenne fede al voto
fatto e lì, dove cresceva la quercia, si costruì uno dei più grandiosi
santuari rinascimentali italiani. Ogni anno, per rinnovare il patto
d’amore con la Vergine Santissima, si va a piedi al santuario. In
passato gli ex- voto, offerti alla Madonna per i benefici ricevuti,
tappezzavano alla rinfusa le pareti delle navate, tanta era la devozione
mariana. Molti sono andati perduti specialmente le tavolette votive
dipinte che, rimosse e accatastate negli scantinati per via dei restauri,
sono state distrutte da tarme e muffe. Nonostante ciò, circa 200
esemplari sono visibili, testimoni di fede, di gratitudine e di storia del
quotidiano.
Fonte
dati e immagini APT Viterbo
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