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Etruschi e Romani BOLSENA (Etrusca)
Quando nel 264 a C. Roma costrinse i superstiti abitanti di Velzna
(Orvieto) ad abbandonare la città distrutta e ad insediarsi sulla sponda
orientale del lago di Bolsena prese avvio concretamente la vita di
Volsinii. Il nuovo abitato si dispose su una serie di pendii degradanti
verso la valle del lago ricoprendo una estensione di 65 ettari dalla
Mozzetta di Vietena a Poggio Moscini. La zona non era comunque deserta
come testimoniano nei dintorni i resti sul colle della Civita presso il
fosso d’Arlena, di Capriola, di Turona, Bucine, Barano, Poggio Sala,
Rebuttano e Scopetone con le relative necropoli (VIII - V sec. a.C.). Le
ricerche, in particolare quelle della École Française hanno riportato alla
luce tratti della cinta di mura (6 km) in blocchi di tufo in opera
quadrata (ben visibili a Poggio Moscini con segni delle maestranze di
cava, III sec. a.C.), due tempietti: uno in località Poggio Casetta
(erroneamente attribuito alla dea Nortia ed oggi più verosimilmente al dio
Selvans) e Pozzarello e resti della città che nei secoli, II e I a.C. si
avvia a divenire un importante centro romano rinvigorito dal passaggio
della Via Cassia. In località Mercatello nelle abitazioni romane
sovrapposte alle modeste case etrusche si trova, tra l’altro, una vasta
sala sotterranea ove si riunivano gli adepti del culto di Dioniso
violentemente stroncato dal Senato romano nel 186 a.C. con la legge sui
Baccanali. I resti del trono fittile di Dioniso, detto "delle Pantere",
sono conservati assieme a numerosi altri che testimoniano la lunga vita di
Volsinii e dell’area lacuale nel Museo presso la Rocca Monaldeschi. Lago di Bolsena e Isola Bisentina
Testo: P. GIANNINI (A.G.Tur.) per Amm.ne Prov. di Viterbo Fonte
dati e immagini Amm.ne Prov. & APT di Viterbo |